Oggi vorrei
dedicare questo post, e vi prometto sarà l’ultimo, alla mia splendida e magica
vacanza in Messico. Ma devo premettervi una cosa: sarà un post lungo: c’è tanto
da leggere, c’è tanto da vedere! Quindi prendetevi del tempo e con calma
leggete e osservate queste immagini. Viaggiate con me in questi posti esotici e
lontani, ma in fondo non poi così tanto. Un post stile “alle falde del
Kilimangiaro” sta iniziando!
Fino ad oggi vi
ho allietato con immagini di spiagge paradisiache, sabbia bianchissima e mare
cristallino. Ma il Messico, in particolare la penisola dello Yucatan, non è
solo questo.
Durante la
settimana che abbiamo trascorso in questo meraviglioso posto siamo riusciti (e
dico riusciti perché l’unico impedimento sarei stata solo io e il piccolo
fagiolino che cresce dentro me) a trascorrere due splendide, e altrettanto
caldissime, giornate nei siti archeologici più importanti della zona.
Il primo posto
che abbiamo visitato e di cui vi parlerò è Tulum.
Tulum è un importante
complesso archeologico Maya.
La sua particolare posizione, sulla costa a picco sul mare, ha fatto sì che
fosse la prima città Maya ad
essere avvistata dagli spagnoli il 3 marzo 1517.
L'edificio più importante di Tulum è senza dubbio El Castillo situato
nei pressi dell'approdo, una piccola insenatura che fungeva da porto.
Meta di turisti provenienti da tutto il mondo, il fascino di Tulum è dato
anche dalle sue spiagge di sabbia finissima, tipiche della costa caraibica.
(FONTE www.wikipedia.org)
La nostra guida ci ha accompagnati lungo
un percorso tra le rovine mostrandoci quel che resta di case, palazzi politici
e molto altro, raccontandoci aneddoti e curiosità astronomiche legate alle
costruzioni e alle loro posizioni rispetto al sole, in modo particolare di
alcuni effetti ottici che accadono durante equinozi e solstizi.
Infine abbiamo avuto il tempo di
affacciarci sul mare da El Castillo di scattare qualche foto che vi mostro.
Nel pomeriggio, dopo essere passati da un
minuscolo villaggetto Maya in cui ci attendevano un simpatico bimbo con una
scimmietta in braccio e la sua mamma intenta a cucinare tortillas,
siamo andati in un altro sito archeologico
Maya, chiamato Cobá.
Cobá si trova attorno a due lagune. Il sito possiede diverse grandi piramidi, la
più grande delle quali è alta 42 metri.
Coba era popolata da 50.000 abitanti e
copriva un'area pari a 80 km². Il periodo in cui si costruirono più monumenti
fu tra tra il 500 e il 900, con la gran parte dei geroglifici datati intorno an VII secolo.
L'esistenza del sito non venne mai completamente dimenticata,
ma non venne esaminato da esperti fino al 1920 circa.
Solo di recente, intorno agli
anni ’80 il sito è stato parzialmente liberato dalla giungla e reso visitabile.
Infatti questo risulta essere molto “selvaggio”, a livello naturalistico poiché
di pericoloso non c’è davvero nulla. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di
vedere da vicino uno dei 2 o 3 calendari Maya in cui appare la famosa data
della fine del mondo 21.12.2012. Questo si trova dove c’è il gioco della
Pelota. Inoltre siamo saliti sulla famosa piramide alta 42 metri, formata da
120 scalini… bè diciamo sono, mio marito e i nostri compagni di avventura
(cognatina e amici vari), perché io non sono stata impossibilitata sempre per
il motivo sopra citato.
E’ stata una giornata tanto
interessante quanto stancante : il caldo e l’umidità hanno reso il tutto un po’
faticoso, ma ne è valsa davvero la pena.
Un paio di giorni dopo siamo
partiti alla volta della famosissima Chichén Itzá.
Chichén Itzá è un importante complesso archeologico maya situato
nel Messico, nel nord della
penisola dello Yucatan. Le rovine, che si
estendono su un'area di 3 km², appartenevano a una grande città che fu uno
dei più importanti centri della regione intorno al periodo epiclassico della
civiltà maya, fra il VI e l'XI secolo. Il
sito comprende numerosi edifici, rappresentativi di diversi stili architettonici; fra i più celebri si possono indicare la piramide di Kukulkan (nota come El Castillo).
Il sito di Chichén Itzá è stato dichiarato patrimonio
dell'umanità UNESCO nel 1988. È stato
inserito nel 2007 fra le sette
meraviglie del mondo moderno.
Il centro di Chichén Itzá è dominato dal tempio di Kukulkan, chiamato anche El Castillo.
Fu
costruito dalla Civiltà Maya in un periodo compreso tra l'XI ed il XIII secolo; si
tratta di una delle più famose piramidi a gradoni precolombiane del Messico,
con scalinate che corrono lungo i quattro lati fino alla sommità.Agli equinozi di primavera e d'autunno, al calare e al
sorgere del sole, gli angoli della piramide proiettano un'ombra a forma di
serpente piumato, Kukulkan appunto, lungo la scalinata nord.
(FONTE www.wikipedia.org)
Vi lascio quindi alle immagini.
Direi che non ho molto da aggiungere alla
dettagliatissima descrizione di Wikipedia, se non che oltre alla famosa
piramide c’è da menzionare il più grande gioco della Pelota che sia mai stato
costruito dalla civiltà Maya e dietro al quale si nascondo tantissime leggende
come per esempio il taglio della testa del capitano della squadra vincitrice.
Inoltre il Campo dei Guerrieri subito accanto alla famosa piramide e El
Caracol, l’osservatorio astronomico.
Curiosità di questa visita: nonostante la
partenza al mattino alle ore 7.30 e nonostante il sito archeologico si trovi a
circa 3h di strada, siamo riusciti ad arrivare a destinazione ed iniziare la
nostra visita solo per le ore 12.00. Potete immaginare il caldo torrido in cui
ho dovuto visitare il tutto, ma nonostante ciò ce l’ho fatta: cappello, ombra e
Polase sono stati i miei alleati nonché migliori amici in quest’avventura. Non
per ultimo, ma anzi il più importante, il mio miglior sostegno: IL MARITINO,
premuroso come non mai!!!
Dopo questa visita e dopo un pranzo un po’…
diciamo pittoresco, ci hanno portato a rinfrescarci in uno dei Cenotes più
grandi, e anche famosi, nonché frequentati della zona. Non posso risparmiarvi
queste immagini.
Per concludere questa sfiancante giornata, una visita alla città di Valladolid, città coloniale di questa parte del Messico, dove abbiamo degustato Tequila (anche in questo caso io ho declinato l’assaggio) e assistito ad uno spettacolo nella piazza con balli tipici.
Lo so, questo è stato un post lunghissimo,
uno dei più lunghi e ricchi che abbia mai scritto, ma potevo non raccontarvi
tutto questo? Potevo non mostrarvi tutte queste meraviglie? Potevo non far
rivivere a chi ci è già stato tutto questo o magari solleticare la curiosità di
chi non ci è ancora stato? No… non potevo, non me la sentivo. E quindi grazie
per aver osservato e letto tutto questo e per essere ancora qui a prendervi i
miei ultimi saluti.
Un abbraccio a tutti.